Rete delle Famiglie
La Rete delle Famiglie è l’intuizione di Giuseppe Amodio su come le famiglie dovrebbero prepararsi ad una mutua assistenza per la difficoltà dei tempi presenti.
Erroneamente percepita da qualcuno come organizzazione politica di canalizzazione del consenso (Giuseppe Amodio infatti non ritiene che esista alcuna possibilità di creare una organizzazione che, nel concreto e non semplicemente con astratte parole senza conseguenze, possa competere con quelle esistenti che controllano i voti tramite il controllo dell’economia, del lavoro, dei grandi media e quindi naturalmente predisposti a raccogliere costantemente il consenso di maggioranza) la Rete delle Famiglie potrebbe essere una modalità con cui fare fronte alla contrazione del benessere dovuta al razionamento, all’inflazione al 7% che sta demolendo risparmi e potere d’acquisto, al pesante degrado dei servizi pubblici, scuola e sanità in testa.
Molte famiglie considerano questa diminuzione della loro ricchezza come transitoria e ritengono che sarà loro restituita appoggiando questo o quel movimento politico, probabilmente perchè analizzano il mondo coi parametri del XX secolo e quindi si rivolgono alla Rete come ad una soluzione di emergenza che può fornire risposte sull’Homeschooling o sullo scambio-lavoro. Molte altre hanno una maggiore percezione del cambiamento ma pensano che sia sufficiente unirsi in 3-4 famiglie per poter sopperire alle mancanze che saranno portate da questo sistema, mentre è chiaro che per poter avere accesso alle forniture di grano per garantirsi pane e pasta serve la forza di una Rete molto più ampia.
Su tutto domina il problema che tanti ritengono intelligente affidarsi a quelli che si propongono come leader senza percepire, se non dopo un lungo tempo, che queste persone sono lì esclusivamente per mettersi in evidenza come aspiranti politici o come fornitori di servizi a pagamento. Di 400 aspiranti coordinatori provinciali di questa Rete di mutua assistenza, una volta posto il veto a persone con aspirazioni politiche o a fornitori di servizi a pagamento, è rimasto molto molto poco. Questo ci dice che l’unica possibilità per costruire una rete nel concreto è quella di fornire direttamente la risposta alle domande che le famiglie hanno, da cui la risposta a quelle più importanti, ovvero il Supermercato Anti-Razionamento, la SuperScuola, la Riqualificazione Professionale ed un sistema di annunci lavorativi. A questo si aggiunge la partecipazione, automatica all’iscrizione, a gruppi provinciali in cui tutti possono partecipare con proposte e commenti ed approfondimenti, anche tramite forum.
Tutto questo, nel concreto infrastrutture che per le aziende che forniscono servizi analoghi valgono miliardi di euro, è stato realizzato anche col contributo, e col talentuoso genio multi-disciplinare di Giuseppe Amodio (che non è un ingegnere informatico ma un laureato in psicologia che realizza contenuti culturali, ricordiamolo) e i poco più di settemila euro che circa 40 persone su 28.000 (27.960 come pensavano di poter creare un qualcosa che non esisteva? Col semplice desiderio? E’ esattamente questo il problema che va superato: l’idea che esista una via senza impegno personale per la soluzione dei nostri problemi, la magia che con un click si risolvano i gravi problemi di sopravvivenza cui si è sottoposti…), contributo che, dicevamo, circa 40 persone, persone molto illuminate che vanno ringraziate sempre, hanno ritenuto di voler inviare a Giuseppe Amodio per sostenere la realizzazione di quanto da lui promesso ovvero 1. la diffusione della perplessità su un eventuale obbligo vaccinale per i bambini; 2. andare in giro per trasferire un’idea di concretezza di queste azioni; 3. strutturare soluzioni concrete. Per queste donazioni Giuseppe Amodio ha ricevuto ampie critiche ed attacchi da persone senza volto come se fossero un suo arricchimento personale, e questo già basta per far comprendere come la sua iniziativa sia stata efficace e di disturbo per gente molto potente.
Invece non c’è da parte di Giuseppe Amodio nessuna ambizione nè di potere nè di ricchezza ma solo il semplice agire per ricostruire una società permeata di valori sani di vicinanza tra le persone e allontanamento dal materialismo.
Con tanta cultura, con una sana propensione ad amare gli altri, senza respingere ma anzi accettando pienamento la grande capacità di produzione ed elaborazione che le tecnologie, al servizio dell’umano, possono dare, la Rete delle Famiglie va avanti.
Non è politica, non è ambizione materiale, non è vanità di chi si propone di guidare gli altri, non è riunirsi per conquistare le poltrone del potere.
La Rete delle Famiglie è unione, è volersi bene, è darsi una mano, è essere nel futuro, tenendosi per mano.
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