Tempi difficili per chi vive la sua vita pensando alle offerte del supermercato. E’ stato infatti ufficialmente annunciato al G7 che si deve provvedere a creare un coordinamento per gestire la scarsità di grano per pane e pasta e di fertilizzanti che deriva dal conflitto in corso che si preannuncia lungo. Analogo ragionamento sulla necessità di fronteggiare una crisi alimentare è stato portato da Draghi. Del resto Macron ne parla già da mesi. Ciò significa che ci sarà un razionamento del grano per il pane e la pasta e, ci sembra di capire, anche per tutte le altre colture (nocivo al razionamento l’allevamento bovino dato che consuma tanto suolo che sarebbe meglio impegnato, come capacità alimentare, in fagioli; attendiamoci meno fiorentine e più fagioli). Questo processo andrà quindi in sincronia con la limitazione dei consumi di gas e di idrocarburi, in parte già legge, in parte già annunciato. E’ però importante riconoscere che, vivendo chiusi in casa il più possibile per non consumare benzina, smettendo di accendere il riscaldamento per non consumare gas, e iniziando anche a mangiare di meno e comunque fagioli e non spezzatino, tutto questo con una gestione quasi planetaria, ci saranno grandi benefici all’ambiente. Ma infatti cosa c’è di più utile per l’ambiente che smettere di utilizzarlo?
Sono tempi belli o sono tempi brutti quelli in cui siamo costretti a vivere senza vizi e senza eccessi? Ma non sarà questo un disincentivo a produrre com’era nel socialismo dell’est europa? O chi ha i soldi potrà alzare il termostato e mangiare bistecche? Si potrà comprare una Ferrari ma non avere la benzina per usarla? I calciatori avranno milioni di euro ma prenderanno l’autobus? Questo non è chiaro.
Ma meno male che c’è la Russia…
Ma allora meno male che c’è la Russia che, finalmente, volendo espandersi fino a non si sa dove, determina il crearsi forzato di una vera abitudine al rispetto dell’ambiente. Se tutti abbassaranno il termosifone, andranno poco in giro e mangeranno di meno (che fa pure bene al colesterolo) sarà una grande vittoria. Inoltre è chiaro che questa nostra privazione di pasta e benzina spaventerà Putin e lo farà desistere dal suo desiderio di espansione imperialistica.
Ammettiamolo, forse qualche sacrificio non ci fa effettivamente male, però mi chiedo se gli industriali, che sono comunque il motore economico della nostra società, sono contenti di produrre senza poi impiegare il profitto come hanno sempre fatto.
Dovremmo chiederglielo.